Come aprire un negozio a impatto zero o quasi

Cercate nei mercatini dell'usato, sui vari siti di vendita second hand e nei gruppi facebook di scambio e regalo.

LA RICERCA DELLO SPAZIO

quando abbiamo iniziato la ricerca dello spazio adatto a ospitare lulula ETHICAL POETICAL HANDMADE non sapevamo bene che cosa avremmo trovato.

Alcuni spazi ci sembravano davvero troppo piccoli e altri troppo grandi.

E anche se si dice che lo spazio non è mai troppo ci sono alcune cose da non sottovalutare. Sia un ambiente caldo e accogliente in inverno che fresco e asciutto d’estate vanno mantenuti con sistemi di riscaldamento e raffrescamento, soprattutto se come noi vi trovate nel centro della Pianura Padana, dove il naturale bilanciamento del clima non è contemplato.

Quindi è necessario individuare uno spazio di giuste dimensioni, possibilmente molto luminoso per evitare inutili consumi di corrente, con impianti a norma e con lampadine a risparmio energetico, sono già un buon punto di partenza per non fare troppo male al al pianeta e bene al portafogli.

Prestare attenzione particolare ai serramenti e alla vetrina, potrebbe incidere sui costi futuri infatti se ben isolata evita di disperdere inutilmente calore e di surriscaldarsi in estate.

ARREDAMENTO

Una volta individuato il nostro locale, arriva la parte divertente ma molto dispendiosa.

Arredare da zero un negozio comporta uno sforzo enorme, soprattutto quando si parte con un grande sogno per una grande impresa ma con un piccolissimo budget.

Noi volevamo rispettare la filosofia di lulula, ovvero procedere in maniera etica, cercando il più possibile di valutare e limitare gli acquisti inutili, senza farci prendere dall’entusiasmo.

A chi ci siamo affidate?

Al passaparola, chiedendo ad amici e amiche e conoscenti se avessero mobili in buono stato da recuperare e sistemare, al marketplace di facebook, cercando pezzi usati e vintage in paesi vicino a noi ai gruppi di scambio e regalo.

Così abbiamo trovato una fantastica libreria vintage svedese anni ‘60, un set poltroncina con poggiapiedi anni ‘50, una lampada verde smeraldo, una felce e così via.

Per alcune cose non è stato possibile nè recuperare nè fare dell'upcycle, quindi ad esempio per il nostro bancone, che di solito è uno tra i componenti più cososi, di acquistare ex novo una scrivania e utilizzarla come base per poi montare assi di recupero e ottenere un bancone personalizzato.

E POI?

Quando abbiamo deciso di partire per questa avventura avevamo bene in mente come sarebbe dovuto essere il nostro negozio e cosa non sarebbe dovuto mancare, ciò che abbiamo imparato nel mentre è stato come raggiungere l’idea che avevamo costruito.

Individuato il locale, trovati i mobili, abbiamo cercato di contaminare il più possibile con la nostra filosofia anche le persone che hanno deciso di collaborare con noi.

Di partenza tutte e tutti i makers che lavorano con  noi hanno un'approccio etico, utilizzando materiali di recupero o a basso impaatto.

Ma abbiamo chiesto loro un ulteriore sforzo: limitare l’uso di imballi di plastica, di utilizzare per la consegna scatole di riciclo.

Insieme abbiamo studiato packaging per quanto possibile, realizzati in carta riciclata ( abbiamo anche iniziato a produrre la nostra carta)e riutilizzare più volte possibile tutto ciò che è confezione o contenitore.

Per cercare di compensare le emissioni di carbonio poi abbiamo poi deciso di aderire ad una campagna di riforestazione, ma vi racconteremo di più nel prossimo articolo.

Quindi è possibile aprire da zero un negozio, un concept store, che siano esteticamente gradevoli, che rispecchino il nostro gusto, che davvero riescano a interpretare l’idea che ci siamo fatte del nostro business, in maniera green?

La risposta è sì!, con pazienza e con amore si può, e anche con olio di gomito; ma la soddisfazione di aver fatto bene al pianeta, a noi stesse risparmiando pure è il vero trionfo.

Fateci sapere nei commenti che cosa ne pensate.